Ciolo

Rocce a strapiombo dove la lussureggiante macchia mediterranea, contende lo spazio ai terrazzamenti ed alle piccole costruzioni in pietra a secco, che sapienti mani contadine hanno strappato negli anni all’esuberanza della natura.

Il Ciolo è un profondo canyon scavato nel corso dei millenni dalle acque meteoriche. Il nome deriva dalle gazze ladre, dette Giole o Ciole nel dialetto salentino, che abitavano la zona fino a pochi anni fa.

L’alto costone roccioso è ricoperto dalla vegetazione sempreverde della macchia mediterranea e da piante autoctone come il Fiordaliso del Capo di Leuca e alcune specie di orchidee selvatiche.

La presenza di numerose grotte, protagoniste di ritrovamenti fossili e ceramici, fanno dedurre che la località fu abitata sin dal Neolitico e dal Paleolitico.

La Grotta delle Prazziche, lunga 42 metri e larga circa 6, ne è un esempio. In essa i numerosi rinvenimenti hanno riportato alla luce pezzi di ceramica, di manufatti del periodo litico e resti di fauna comprendente anche rinoceronti.

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